Doping e salute

Descrizione

Perché seguire questo corso FAD ECM sul doping
Il ricorso al doping per ottenere prestazioni migliori non è più limitato allo sport professionistico, ma è diffuso anche tra i dilettanti e nelle palestre, anche tra i giovani. Il ruolo dell'operatore sanitario, oltre che di informazione sui rischi di tali pratiche, è quello di identificare questi comportamenti e fornire la propria assistenza per dissuadere dal ricorso a tali pratiche.
 
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Alla fine del corso avrai acquisito conoscenze su quali sono le sostanze proibite, su quali le normative vigenti ma soprattutto su quali rischi corre la persona che fa uso di sostanze dopanti e come vada gestita.

A chi è dedicato questo corso ECM
Questo corso si rivolge a tutti gli operatori sanitari perché qualunque operatore sanitario si può trovare a confronto con una persona che ricorre al doping.

Che cosa comprende il corso
Questo corso FAD ECM comprende un dossier evidence based, quattro casi di pratica quotidiana con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette. Chiude il corso il questionario di gradimento con la possibilità di lasciare anche un commento in aperto sul corso svolto.

 

 

 

Aperto a
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi tecnico-professionali
Obiettivo formativo: Farmacoepidemiologia, farmacoeconomia, farmacovigilanza
Responsabile scientifico
mmetta ScarzellaVedi CV
Crediti
5.00
Scadenza
29-11-2024

Cimentati con un caso del corso

Luca è un runner appassionato, affetto da asma cronica. Nonostante la sua condizione, non si è mai lasciato scoraggiare e, grazie a una terapia certificata e approvata, è riuscito a tenere la sua malattia sotto controllo. La terapia a base di terbutalina, un beta2-agonista a breve durata d’azione, gli ha permesso di allenarsi senza problemi per seguire la sua passione e perfino di gareggiare anche in competizioni di categorie amatoriali.
Luca si ricorda ancora il primo incontro con lo pneumologo, la diagnosi e il timore di non poter più gareggiare a livello agonistico per non rischiare di essere accusato di doping: “Dottore, mi sono informato, so che ci sono dei farmaci che non possono essere usati nelle competizioni, ma io non voglio rinunciare alle gare!”
“È così, ma non è così” aveva risposto il medico “nel senso che alcune sostanze sono vietate perché doping, ma quelle stesse sostanze servono per curare alcune malattie, ed è il suo caso con l’asma, e se uno le ha si può chiedere un’esenzione in modo che si possa usare anche alcuni farmaci... proibiti, ovviamente a certe condizioni. Ottenuta l’autorizzazione potrà usare i farmaci in questione senza violare le regole antidoping”.
“Ma quali sono i criteri per ottenere un’esenzione terapeutica?” aveva subito chiesto Luca.
“I criteri sono abbastanza rigidi. In sostanza, l’uso terapeutico del farmaco non deve migliorare la sua prestazione oltre al ripristino della sua condizione fisiologica. Inoltre il farmaco deve essere necessario per trattare la sua malattia che deve essere diagnosticata correttamente e non deve esserci un’alternativa terapeutica che non sia considerata doping. Infine, la necessità di utilizzare la sostanza proibita non deve derivare da un precedente uso non autorizzato. La terapia che ho scelto per curare la sua asma ha tutte le carte in regola per essere approvata! Si ricordi però che per i farmaci per l’asma a breve durata d’azione, come quello che le ho prescritto, ci sono indicazioni precise da parte della WADA, l’ente internazionale contro il doping: l’inalazione va effettuata 15 minuti prima di iniziare l’esercizio come approccio più efficace alla gestione dei sintomi respiratori”.
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