Farmaci e anziano

Descrizione

Perché seguire questo corso FAD ECM sull'uso dei farmaci nell'anziano
Oggi più che mai si è di fronte a una vera e propria epidemia di uso di farmaci nell’anziano. I dati AIFA indicano che nel 2022 la quasi totalità della popolazione anziana (98,4%) ha ricevuto almeno una prescrizione farmacologica. Il 68,1% ha ricevuto prescrizioni di almeno 5 diverse sostanze e più di un soggetto su 4 ha assunto almeno 10 principi attivi diversi con il rischio di eventi avversi e di reazioni crociate dovute alla politerapia.
Questo corso FAD fornisce indicazioni su come gestire la politerapia e come evitare la cascata prescrittiva. 

Che cosa imparerai seguendo questo corso
Nel corso si acquisiranno le conoscenze sui rischi di un sovra e sottotrattamento, sui farmaci da evitare o usare con cautela nell’anziano e quali invece possono essere somministrati con tranquillità.

Che cosa comprende il corso
Il corso FAD ECM comprende un dossier evidence based, tre casi di pratica quotidiana con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette. Chiude il corso il questionario di gradimento con la possibilità di lasciare anche un commento in aperto sul corso svolto.

 

Aperto a
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi tecnico-professionali
Obiettivo formativo: Farmacoepidemiologia, farmacoeconomia, farmacovigilanza
Responsabile scientifico
tro DriVedi CV
Crediti
5.00
Scadenza
02-01-2025

Cimentati con un caso del corso

Giovanni è un cuoco di 65 anni, prossimo alla pensione, titolare della nota e apprezzata trattoria di paese “Da Giovanni”. In passato ha sofferto di ulcera gastrica per la quale, oltre alla terapia farmacologica, è stato costretto a rivedere le proprie abitudini alimentari, non senza fatica.
Da qualche giorno lamenta il ritorno di un fastidio allo stomaco per cui decide di chiamare il proprio medico chiedendo di riceverlo.
Qualche ora più tardi nell’ambulatorio medico: “Buongiorno dottore, non so se ha presente, con tutti quelli che la chiamano... ci siamo sentiti questa mattina”.
“Buongiorno, signor Giovanni, si accomodi pure. Che cosa succede? Se la memoria non mi inganna, al telefono mi ha accennato di avere qualche problema di stomaco. Mi spieghi meglio la situazione… è tornato il dolore per caso?”
“Sì dottore, proprio così e non sembra volersene andare. Non mi dica ancora di stare attento all’alimentazione. Non mangio piccante, non bevo caffè… vorrei solo godermi la mia cucina prima di andare in pensione visto che ormai sono agli sgoccioli. Ne ho già fatte di rinunce!”
“Certo, è comprensibile. Vediamo un attimo di capire la situazione. Ha per caso cambiato qualcosa nelle sue abitudini ultimamente?”
“No, nulla, se non che da circa tre settimane ho iniziato a prendere un farmaco perché avevo un dolore proprio qui” spiega Giovanni indicando la regione dell’anca destra. “Sa, la trattoria ha ancora bisogno di me e non potevo certo stare a casa a girarmi i pollici!”
“Lo capisco. Mi sa dire che farmaco ha preso?”
“È questo, l’avevo nella cassetta dei medicinali a casa” dice Giovanni estraendo dalla tasca una scatola di compresse di diclofenac. “L’ha preso tempo fa mio figlio per un dolore al ginocchio e ho pensato che potesse andare bene anche per la mia anca e in effetti da quando lo prendo mi sento molto meglio, il dolore è passato e riesco a dare il mio contributo in cucina… ma il mio stomaco ha qualcosa che non va”.
“Vede, signor Giovanni, penso che il problema sia proprio il diclofenac, il farmaco che sta assumendo. Lo dobbiamo sospendere”.
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