Il disturbo da gioco d'azzardo (gambling)

Descrizione
Perché seguire questo corso FAD ECM sul disturbo da gioco d'azzardo
Il disturbo da gioco d'azzardo è ormai codificato e colpisce un'ampia parte della popolazione specie nelle fasce più deboli. È importante per gli operatori sanitari saperlo riconoscere per tempo prima che porti a conseguenze tali da distruggere la vita di una persona.
 
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Al termine del corso si saranno acquisite conoscenze di contesto sul gioco d’azzardo, sui meccanismi di base del disturbo e sui relativi modelli teorici, sui profili di personalità
del giocatore d’azzardo e sulla relazione tra il disturbo e altre psicopatologie. Si saranno fatte proprie anche le competenze di base per la diagnosi (criteri clinici e strumenti diagnostici validati), il trattamento (interventi non farmacologici, farmacologici, in combinazione), il follow up e la prevenzione.
 
A chi è dedicato questo corso ECM
Questo corso si rivolge a tutti gli operatori sanitari che nei contatti con i pazienti possono svolgere un ruolo chiave nel riconoscimento della patologia. Ogni operatore troverà spunti utili per la propria professione.

Che cosa comprende il corso
Il corso FAD ECM comprende un dossier ricco di riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire l'argomento, tre casi di pratica clinica con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette, oltre al questionario di gradimento con possibilità di lasciare commenti in aperto sul corso svolto.
 
Aperto a
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi tecnico-professionali
Obiettivo formativo: Fragilità e cronicità (minori, anziani, dipendenze da stupefacenti, alcool e ludopatia, salute mentale), nuove povertà, tutela degli aspetti assistenziali, sociosanitari, e socio-assistenziali .
Responsabile scientifico
io MadedduVedi CV
Crediti
5.00
Scadenza
24-04-2025

Cimentati con un caso del corso

 “Ora che è sola si sente più libera di raccontare?” chiede a Rosa, pensionata settantaduenne, l’operatore del SerD incaricato dell’accoglienza. Ha proposto alla figlia della donna di lasciare la stanza perché la madre non riusciva a parlare in sua presenza e ora, nonostante i singhiozzi, la donna ci prova.
“Butto i soldi nei gratta-e-vinci; è diventato un problema. Credevo di farcela a controllarmi ma due settimane fa ci ho speso i soldi della spesa. In casa si sono arrabbiati tutti” spiega, lanciando uno sguardo imbarazzato verso la porta da cui la figlia è uscita.
“Quando ha iniziato ad acquistare le tesserine del gioco?”
“Non tanto tempo fa. O meglio, ne comperavo una ogni tanto, così..., quando le vedevo o me le proponevano, ma nell’ultimo anno è andata sempre peggio, ci sono caduta dentro come non avrei mai potuto immaginare. Credo di essere l’unica vecchia stupida a essersi lasciata prendere da una simile maledizione”.
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