Le procedure di esecuzione dell’interruzione volontaria della gravidanza chirurgica e farmacologica
Che cosa imparerai seguendo questo corso FAD ECM
Il corso offre materiali didattici sulle procedure chirurgiche e farmacologiche a sostegno della buona pratica clinica. Seguendo il corso si potranno conoscere gli aspetti preventivi e clinico-assistenziali del
percorso IVG entro e oltre i 90 giorni di epoca gestazionale nel rispetto dei riferimenti normativi nazionali.
A chi è dedicato questo corso FAD ECM
Il corso ECM è rivolto ai professionisti chiamati ad assistere le donne che accedono al percorso IVG (medici, ostetriche, infermieri, psicologi).
Che cosa comprende il corso
Il corso FAD ECM comprende un dossier evidence based, cinque casi di pratica clinica con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette. Chiude il corso il questionario di gradimento, con la possibilità di lasciare anche un commento in aperto.
Cimentati con un caso del corso
Nicole, 31 anni, è affetta da talassemia intermedia, ed è stata sottoposta varie volte a trasfusioni di sangue. Da qualche tempo soffre di un’insolita stanchezza, che non sembra trovare spiegazione nel basso valore di emoglobina riscontrato all’ultimo emocromo (7 g/dl), al quale Nicole è abituata per l’anemia cronica che la sua condizione comporta. La diagnosi è fatta quando Nicole esegue un test di gravidanza per un ritardo del ciclo mestruale. Il test ha esito positivo. La scoperta della gravidanza, giunta come un fulmine a ciel sereno, porta con sé un’ondata di preoccupazioni. Infatti Nicole non ha mai preso in considerazione l’idea di avere figli, sia per la sua malattia sia perché non si vede affatto nel ruolo di madre. Ciononostante non ha mai assunto contraccettivi, perché le è stato detto in più occasioni che la pillola estroprogestinica è controindicata nel suo caso per il rischio di trombosi. Allo stesso modo, le è stato sconsigliato l’uso della spirale, perché associata a flussi mestruali particolarmente intensi e prolungati, che avrebbero reso la gestione della sua anemia ancora più difficile.
Sebbene sorpresa dalla positività del test di gravidanza, Nicole non ha dubbi, vuole interrompere la gravidanza e fissa un appuntamento presso il centro IVG dell’ospedale presso il quale è seguita per la talassemia.
“Buongiorno, dottore, che sorpresa! Ho preso appuntamento in fretta e furia e certo non mi aspettavo di trovare di nuovo lei qui” dice Nicole al ginecologo che l’ha visitata l’ultima volta.
“Non so se si ricorda di me”.
“Contrariamente a quanto dice mia moglie, che sostiene che ho la memoria corta, mi ricordo perfettamente di lei” risponde il ginecologo con un sorriso.
“In ogni caso, poiché forse mia moglie non ha tutti i torti, mi affido alla tecnologia, che ci permette di archiviare tutto. Se la scorsa volta ho fatto un buon lavoro, non sarà necessario ripetere la sua storia, perché troverò tutto qui dentro” aggiunge il medico indicando il computer.
Nicole prende coraggio e dice tutto d’un fiato: “Dottore, è difficile da dire, ma sono incinta!”
“È contenta? Stava cercando una gravidanza o è capitata?” chiede cautamente il medico.
“Non proprio così, dottore, anzi, proprio no. Le mie condizioni di salute mi spaventano e non mi sento assolutamente pronta ad affrontare una gravidanza, tantomeno ad essere madre. Sono qui perché vorrei interrompere questa gravidanza”.
Dopo il colloquio di legge, il ginecologo visita Nicole ed esegue un’ecografia transvaginale, che conferma la presenza di una camera gestazionale al cui interno si visualizza il sacco vitellino. La gravidanza viene datata a 5 settimane e 3 giorni. Il medico richiede un emocromo per valutare lo stato dell’anemia.
Il giorno successivo Nicole torna con il risultato dell’emocromo. “So che oggi si può interrompere la gravidanza senza fare un intervento chirurgico, ma prendendo delle pillole. Vorrei proprio evitare un’operazione, visto lo stato della mia salute”.
“Vediamo prima di tutto l’emocromo”.
L’emoglobina da 7,0 g/dl è scesa a 6,8 g/dl.