Microbioma e microbiota nel sano e nel malato
Descrizione
Perché seguire questo corso FAD ECM sul microbioma
Negli ultimi anni l'interesse per il microbioma è aumentato esponenzialmente: viene chiamato in causa nello sviluppo di varie malattie, viene considerato fondamentale per un buono stato di salute, vengono proposti probiotici e simili per garantire una situazione equilibrata del microbioma. Ma quanto c'è di vero in tutto ciò e quanto invece è dovuto a una spinta commerciale? Le risposte vengono da questo corso indipendente e senza sponsor
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Questo corso ECM attraverso casi pratici e un dossier evidence based ti permette di conoscere il microbioma e il microbiota, di comprenderne le sue funzioni nella persona sana nelle varie fasi di vita, di valutare quanto il microbioma influenzi alcune condizioni di malattia, di come si può agire sul microbioma attraverso comportamenti e farmaci, di quali siano le reali indicazioni per un trattamento (servono per esempio i probiotici in chi sta prendendo un antibiotico?), di conoscere che cos'è il trapianto di microbioma fecale e quali ne siano le indicazioni e l'efficacia, di essere consapevoli infine della spinta commerciale legata ai prodotti disponibili sul mercato.
A chi è dedicato questo corso ECM
Questo corso si rivolge a tutti gli operatori sanitari vista la trasversalità dell'argomento e l'importanza di conoscere quanto emerge dalla letteratura scientifica su un argomento sempre più all'ordine del giorno. Ogni operatore troverà spunti utili per la propria professione.
Che cosa comprende il corso
Il corso FAD ECM comprende un dossier ricco di riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire l'argomento, due casi di pratica con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette, oltre al questionario di gradimento con possibilità di lasciare commenti in aperto sul corso svolto.
Aperto a
infermieri, ostetriche/i, farmacisti, assistenti sanitari, biologi, chimici, dietisti, educatori professionali, fisici, fisioterapisti, igienisti dentali, infermieri pediatrici, logopedisti, massofisioterapisti, ortottisti/assistenti di oftalmologia, podologi, psicologi, tecnici audiometristi, tecnici audioprotesisti, tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, tecnici della riabilitazione psichiatrica, tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, tecnici di neurofisiopatologia, tecnici ortopedici, tecnici sanitari di radiologia medica, tecnici sanitari laboratorio biomedico, terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, terapisti occupazionali, veterinari
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi di sistema
Obiettivo formativo: Applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell'evidence based practice (EBM - EBN - EBP)
Cimentati con un caso del corso
Jacopo, 20 anni e tre mesi appena compiuti, si presenta al Pronto soccorso insieme alla madre, Vittoria, che, preoccupata, ha deciso che è ora di farlo visitare da un medico: il figlio, infatti, ormai da alcuni giorni ha continui episodi di diarrea acquosa improvvisa che nelle ultime ore si susseguono costringendolo a stare a casa e sono preceduti da dolori lancinanti al basso ventre. Jacopo non è molto contento all’idea di tornare in ospedale. Troppi camici bianchi ultimamente. È reduce da un’appendicectomia, a dicembre. Si trascinava quel subdolo risentimento da un annetto, ma nessuno aveva pensato che si trattasse dell’appendice. “Non hai più l’età per queste cose” gli aveva detto troppo sbrigativamente lo zio medico che abita in un’altra città quando Jacopo aveva ventilato la sua ipotesi diagnostica, a dire il vero riferendo sintomi piuttosto aspecifici. “Sarai stressato per gli esami, sei un perfezionista, non pensare all’università. Quando vengo per le vacanze ti visito. Tu intanto prendi i farmaci che ti scrivo, ti mando la ricetta su whatsapp” aveva aggiunto consigliandogli gli inibitori di pompa protonica. Ma il malessere di Jacopo era continuato. A quel punto il medico di famiglia, su insistenza di Vittoria aveva richiesto l’ecografia addominale e risolto il caso. Ma i guai per Giacomo non erano finiti. Le manovre per l’anestesia gli avevano fatto saltare una capsula del premolare, ancora vitale. E non era bastato il mal di denti. “Ma che bocca hai!” gli aveva detto il dentista avviando le cure odontoiatriche e la terapia antibiotica. Ecco perché, nonostante la diarrea non gli dia tregua, Jacopo ha fatto resistenza alla madre: “Mah, non mi sembra il caso di andare dal medico per così poco. Sono sicuro che saranno stati tutti quegli antibiotici che mi ha prescritto il dentista venti giorni fa, l’ho detto io che mi sembravano tanti! Vai a capire se per un intervento a un dente devo prendere tutte quelle pillole … mi mangio un po’ di yogurt per qualche giorno e sono sicuro che starò meglio, te lo dico io!” Così purtroppo non è stato, dal momento che i dolori sono aumentati nelle ultime ore. Il 2023 sembra essere iniziato proprio male… Vittoria insiste nuovamente per andare al Pronto soccorso, finché anche Jacopo si decide quando, con qualche tremito, si accorge di avere la febbre. Arrivato il suo turno, a Jacopo vengono fatti gli esami di routine alla visita l’addome è dolente, palpabile, lievemente globoso e senza contrattura di difesa. “Gli mettiamo una flebo per idratarlo e intanto aspettiamo gli esami, preferiamo comunque ricoverarlo nel reparto di gastroenterologia” dice il medico alla madre. Nel sospetto che si tratti di una diarrea infettiva gli viene anche prescritto un esame per l’analisi molecolare delle feci. In effetti il giorno seguente il quadro si chiarisce: il giovane ha tutti i sintomi di un’infezione da Clostridioides difficile accompagnati dal rilevamento del materiale genetico e della tossina A nelle feci. Touché. Bisogna quindi procedere con una terapia adeguata, ma quale? L’ospedale presso cui Jacopo è ricoverato è stato autorizzato alla procedura di trapianti di microbioma fecale e sono già stati fatti i primi casi. Il ragazzo sembra in salute e un potenziale buon candidato; bisogna solo capire se effettivamente le premesse siano buone e ci sia disponibilità di materiale fecale idoneo nella banca biologica. Prima di correre troppo con il pensiero, il gastroenterologo decide di consultare un po’ di letteratura; nel frattempo, per non perdere ulteriore tempo prezioso e cercare di risolvere almeno parzialmente il problema, prescrive a Jacopo una terapia antibiotica con vancomicina per contrastare il Clostridiodes difficile.
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