Prevenzione e trattamento della stitichezza cronica
153 voti
Descrizione
Perché seguire questo corso FAD ECM sulla stitichezza cronica
La stitichezza cronica è un disturbo tanto frequente quanto spesso difficile da trattare. Dare i giusti consigli in termini di prevenzione e di trattamento è importante, specie nelle fasce di età estreme, i bambini e gli anziani. Questo corso fornisce le informazioni evidence based su cui basare le proprie raccomandazioni nella pratica quotidiana.
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Al termine del corso si saranno acquisite conoscenze sui dati epidemiologici e i criteri di classificazione della stitichezza cronica, sulle cause, sui fattori predisponenti e i meccanismi fisiopatologici sottostanti. Si potranno valutare le prove di efficacia dei vari interventi e si sarà in grado di gestire la persona con stitichezza cronica, con i consigli di prevenzione e le indicazioni appropriate da caso a caso.
A chi è dedicato questo corso ECM
Questo corso si rivolge a tutti gli operatori sanitari vista la trasversalità della condizione e i consigli che devono essere dati. Ogni operatore troverà spunti utili per la propria professione.
Che cosa comprende il corso
Il corso FAD ECM comprende un dossier ricco di riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire l'argomento, due casi di pratica clinica con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette, oltre al questionario di gradimento con possibilità di lasciare commenti in aperto sul corso svolto.
È disponibile l'e-book “Prevenzione e trattamento della stitichezza cronica”,
Aperto a
medici chirurghi, infermieri, ostetriche/i, farmacisti, assistenti sanitari, biologi, chimici, dietisti, educatori professionali, fisici, fisioterapisti, igienisti dentali, infermieri pediatrici, logopedisti, massofisioterapisti, odontoiatri, ortottisti/assistenti di oftalmologia, podologi, psicologi, tecnici audiometristi, tecnici audioprotesisti, tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, tecnici della riabilitazione psichiatrica, tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, tecnici di neurofisiopatologia, tecnici ortopedici, tecnici sanitari di radiologia medica, tecnici sanitari laboratorio biomedico, terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, terapisti occupazionali, veterinari
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi di sistema
Obiettivo formativo: Applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell'evidence based practice (EBM - EBN - EBP)
Cimentati con un caso del corso
“Ciao, mamma, sei riuscita ad andare in bagno oggi?” chiede Simona che è andata a trovare la madre settantacinquenne.
“No, ci ho provato più volte, ma niente!” risponde Bruna. Fino a sei mesi fa la donna non aveva problemi di stitichezza ma da qualche mese la sua frequenza di evacuazione si è ridotta da una volta al giorno a 2-3 volta alla settimana e la figlia Simona ha iniziato a preoccuparsi anche perché la madre se ne lamenta spesso.
“Prima sono andata al supermercato e ti ho preso un po’ di frutta e verdura. Mi raccomando, mangiane tanta che per andare di corpo le fibre fanno bene. Ti ho preso anche dei probiotici e un integratore alle erbe che mi ha consigliato la parrucchiera. Ha detto che lei lo prende sempre e si trova benissimo e poi è sempre meglio iniziare con qualcosa di naturale piuttosto che prendere dei farmaci. Adesso però devo tornare al lavoro, ci sentiamo così mi dici se c’è stato qualche cambiamento”.
Bruna ascolta la figlia, chiaramente di fretta, percepisce che è preoccupata, anche se non lo dà a vedere, e decide di non metterle ulteriore ansia con le sue lamentele. Alla sera si prepara un bel piatto di spinaci cotti in padella con uno spicchio d’aglio e un cucchiaio d’olio extravergine di oliva. Dopo un paio d’ore sbuccia due pere e le mangia a spicchi mentre guarda il suo programma preferito alla televisione. Mentre è seduta in poltrona si accorge che non ha bevuto nemmeno un goccio d’acqua ma è troppo stanca per alzarsi a prendere la bottiglia e alla fine si addormenta con la televisione accesa fino al mattino.
Alle 8 si sveglia e prende una pasticca del probiotico che le ha comprato Simona e tre compresse dell’integratore a base di erbe. “Tanto è naturale e non fa male” pensa Bruna “meglio prenderne subito una dose forte che così fa effetto”.
La sera la chiama la figlia: “Allora, mamma, hanno fatto effetto le erbe e i probiotici?”
“Un pochino” risponde la donna anche se in verità la situazione è ancora ferma, ma non vuole che la figlia si preoccupi.
Nei giorni successivi Bruna aprendo l’armadietto dei medicinali trova il lassativo che prendeva suo marito, a base di senna, e decide di provarlo, ma a un dosaggio superiore a quello indicato. In effetti dopo due giorni riesce a scaricarsi e così il giorno successivo, ma si lamenta perché sente “la pancia gonfia e ha male, in più le feci sono dure e faccio fatica” racconta alla figlia che è venuta a trovarla.
“Mamma, ma durante la giornata bevi e fai un po’ di movimento? Cammini un po’ per casa? Ho letto in Internet che servono entrambi per riuscire ad andare bene di corpo”.
“Cosa vuoi, sono talmente stanca che non ho la forza di muovermi e bere... bevo quando mi ricordo. È che ora sta pancia mi fa proprio male” dice posandoci sopra la mano.
“Mamma, dobbiamo andare dal medico, almeno ci dice come dobbiamo comportarci e anch’io sono più tranquilla”.
È così che il giorno seguente le due sono nell’ambulatorio del medico di famiglia.
“Buongiorno, signora Bruna, come stiamo? È venuta per le ricette?” esordisce il medico.
“Anche, dottore, ma soprattutto perché mi scarico male, ho la pancia gonfia e da qualche giorno mi fa anche male!”
“Ha preso qualcosa per andare di corpo?”
“Sì, prima dei rimedi naturali che mi ha portato mia figlia, ma poi, siccome non mi scaricavo, ho preso quel lassativo che aveva prescritto a mio marito” spiega al medico che apre sul computer la cartella del marito, deceduto l’anno precedente, per vedere che cosa gli avesse prescritto.
“No, ci ho provato più volte, ma niente!” risponde Bruna. Fino a sei mesi fa la donna non aveva problemi di stitichezza ma da qualche mese la sua frequenza di evacuazione si è ridotta da una volta al giorno a 2-3 volta alla settimana e la figlia Simona ha iniziato a preoccuparsi anche perché la madre se ne lamenta spesso.
“Prima sono andata al supermercato e ti ho preso un po’ di frutta e verdura. Mi raccomando, mangiane tanta che per andare di corpo le fibre fanno bene. Ti ho preso anche dei probiotici e un integratore alle erbe che mi ha consigliato la parrucchiera. Ha detto che lei lo prende sempre e si trova benissimo e poi è sempre meglio iniziare con qualcosa di naturale piuttosto che prendere dei farmaci. Adesso però devo tornare al lavoro, ci sentiamo così mi dici se c’è stato qualche cambiamento”.
Bruna ascolta la figlia, chiaramente di fretta, percepisce che è preoccupata, anche se non lo dà a vedere, e decide di non metterle ulteriore ansia con le sue lamentele. Alla sera si prepara un bel piatto di spinaci cotti in padella con uno spicchio d’aglio e un cucchiaio d’olio extravergine di oliva. Dopo un paio d’ore sbuccia due pere e le mangia a spicchi mentre guarda il suo programma preferito alla televisione. Mentre è seduta in poltrona si accorge che non ha bevuto nemmeno un goccio d’acqua ma è troppo stanca per alzarsi a prendere la bottiglia e alla fine si addormenta con la televisione accesa fino al mattino.
Alle 8 si sveglia e prende una pasticca del probiotico che le ha comprato Simona e tre compresse dell’integratore a base di erbe. “Tanto è naturale e non fa male” pensa Bruna “meglio prenderne subito una dose forte che così fa effetto”.
La sera la chiama la figlia: “Allora, mamma, hanno fatto effetto le erbe e i probiotici?”
“Un pochino” risponde la donna anche se in verità la situazione è ancora ferma, ma non vuole che la figlia si preoccupi.
Nei giorni successivi Bruna aprendo l’armadietto dei medicinali trova il lassativo che prendeva suo marito, a base di senna, e decide di provarlo, ma a un dosaggio superiore a quello indicato. In effetti dopo due giorni riesce a scaricarsi e così il giorno successivo, ma si lamenta perché sente “la pancia gonfia e ha male, in più le feci sono dure e faccio fatica” racconta alla figlia che è venuta a trovarla.
“Mamma, ma durante la giornata bevi e fai un po’ di movimento? Cammini un po’ per casa? Ho letto in Internet che servono entrambi per riuscire ad andare bene di corpo”.
“Cosa vuoi, sono talmente stanca che non ho la forza di muovermi e bere... bevo quando mi ricordo. È che ora sta pancia mi fa proprio male” dice posandoci sopra la mano.
“Mamma, dobbiamo andare dal medico, almeno ci dice come dobbiamo comportarci e anch’io sono più tranquilla”.
È così che il giorno seguente le due sono nell’ambulatorio del medico di famiglia.
“Buongiorno, signora Bruna, come stiamo? È venuta per le ricette?” esordisce il medico.
“Anche, dottore, ma soprattutto perché mi scarico male, ho la pancia gonfia e da qualche giorno mi fa anche male!”
“Ha preso qualcosa per andare di corpo?”
“Sì, prima dei rimedi naturali che mi ha portato mia figlia, ma poi, siccome non mi scaricavo, ho preso quel lassativo che aveva prescritto a mio marito” spiega al medico che apre sul computer la cartella del marito, deceduto l’anno precedente, per vedere che cosa gli avesse prescritto.
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