Violenza sugli operatori sanitari: i dati, la prevenzione, la gestione

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Descrizione
Perché seguire questo corso FAD ECM sulla violenza contro gli operatori sanitari
Il fenomeno della violenza sugli operatori sanitari è in aumento già da alcuni decenni ma con la pandemia il problema sta assumendo dimensioni allarmanti. Occorre quindi che gli operatori sanitari sappiano quali sono i rischi e conoscano le strategie per la prevenzione.

Che cosa imparerai seguendo questo corso FAD ECM
Nel corso vengono presentati i dati epidemiologici italiani e mondiali, oltre a una attenta analisi delle cause di questi fenomeni in relazione a COVID-19 ma anche indipendentemente dalla stato emergenziale attuale. Si acquisiranno gli elementi per individuare il rischio di comportamenti violenti e per gestire la situazione.

A chi è dedicato questo corso FAD ECM
Questo corso FAD ECM è dedicato espressamente agli operatori sanitari che sono tutti esposti a possibili episodi di violenza, che non si limitano a quelli dei pazienti e dei familiari ma che si estendono anche al comportamento dei colleghi.

Che cosa comprende il corso FAD ECM
Il corso FAD ECM comprende un dossier, due casi pratici e un questionario ECM randomizzato (con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette). Al termine del corso occorre compilare un questionario di gradimento con possibilità anche di lasciare commenti in aperto sul corso ECM.

È disponibile l’e-book “Violenza sugli operatori sanitari: i dati, la prevenzione, la gestione”,
clicca per acquistarlo in formato ePub o Kindle
 
Aperto a
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi di sistema
Obiettivo formativo: Tematiche speciali del SSN e SSR ed a carattere urgente e/o straordinario individuate dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua e dalle regioni/province autonome per far fronte a specifiche emergenze sanitarie con acquisizione di nozioni di sistema
Responsabile scientifico
iaRosa ValettoVedi CV
Crediti
3.90
Scadenza
31-12-2024

Cimentati con un caso del corso

“Sì, Giulio, vengo volentieri a cena da te. Ti avviso però che è un periodaccio, spero tu abbia voglia di ascoltare le mie storie ” dice Anna, giovane infermiera a Giulio, caro amico di vecchia data. “Certo, potrai piangere sulla mia spalla, però mi raccomando non tardare. Ti aspetto alle 20, va bene?”.
“Benissimo e sarò puntuale”.
“Sì, come l’ultima volta, quando sei arrivata due ore dopo per un’emergenza in ospedale”.
“Questa volta sarà diverso, non lavoro domani. Sono in malattia…”.
“Malattia? Cosa ti è successo?”
“Nulla nulla… poi ti racconto. Non si tratta di COVID-19, ho solo un dito distrutto…”.
Alle 20 Anna si presenta dall’amico puntuale con il dito indice della mano sinistra fasciato.
“Caspita che puntualità questa sera, non avrai intenzione di stupirmi...” chiede ammiccante Giulio.
“Caro Giulio, ti stupirò con tutti i miei racconti, ma non con altro…”.
“Lo so, lo so, sei sempre innamorata di Allegra e ormai state insieme da tempo e io non posso evidentemente competere” ripete con voce cantilenante.
“Però sarai sempre il mio migliore amico”.
“Capirai che consolazione… Comunque stasera sei tutta mia e non ho intenzione di rovinarmi la serata pensando ad Allegra. Prendiamoci un aperitivo e inizia a raccontare, cosa ti è successo al dito?”
“Guarda sono ancora sotto shock è accaduto settimana scorsa, ero di turno in Pronto soccorso e sono stata aggredita da un paziente, un uomo di 55 anni” racconta Anna sorseggiando un bicchiere di prosecco.
“Come aggredita?!” ribatte subito Giulio. “Ma come stai? E’ assurdo che ci si debba preoccupare della propria incolumità invece che pensare alla salute dei pazienti!” sbotta l’amico che in quanto psicologo si sente molto vicino ad Anna.
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